Elettrosmog nei Municipi XV e XVI di Roma

Stiamo rilevando la posizione delle antenne dei ripetitori di telefonia mobile per evidenziare la loro concentrazione nelle aree più urbanizzate e quindi a più alta densità di popolazione.
Al momento la scienza non è in grado di stabilire il livello di pericolosità delle radiazioni prodotte da questi impianti e dai singoli cellurari che ciascuno di noi usa, non viene però applicato quel criterio di "prudenza" e "ragionevole dubbio" che l'esperienza passata ci dovrebbe aver insegnato. Quelli di noi che erano bambini negli anni 40-50 ricordano le visite di controllo nei "centri antitubercolari". Intere scolaresche passavano davanti alle prime "macchine a raggi x" e un malcapitato medico era seduto dietro lo schermo a scrutare il nostro torace per individuare in tempo la tubercolosi. Ci sono state migliaia di morti tra questi medici prima che si arrivasse a capire la pericolosità delle radiazioni. Ora siamo allo stesso punto, o peggio, perchè allora si cercava di salvare vite umane, mentre ora si cerca solo il puro guadagno: un business spaventoso che è disposto a passare sui corpi di tutti, propri figli compresi, pur di far denaro. Gli organi di controllo dei vari stati del mondo, compresi quelli italiani ed europei, sono purtroppo sovrappopolati da consulenti di note società di telefonia mobile. Ci sono molti studiosi, a nostro avviso in "malafede?" o oltre ogni limite "ottimisti", che dichiarano ai quattro venti che non ci sono prove dirette della pericolosità di questi campi elettromagnetici. Noi preferiamo dire invece che: "Non esistono studi a lungo termine che ne dimostrino l'innocuità". Purtroppo a noi, e a quelli che lottano insieme a noi per fare in modo che chi può prendere decisioni apra gli occhi, resta l'odioso compito di dirvi, tra pochi anni, la antipaticissima frase : "...VE LO AVEVAMO DETTO...". Speriamo solo che in quel momento ci sia la possibilità di porre rimedi.