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Distribuzione e osservazioni

Dalle osservazioni sul campo Helix melanostoma sembra essere presente solo in una zona di m. 80 x 800 circa in linea con la costa e circa 100 m. da questa. Su un campione di superficie m. 20 x 20 sono stati raccolti 131 esemplari morti e si sono contati 35 "coni di scavo recenti" che fanno supporre la presenza di altrettanti esemplari ancora vivi; di questi solo due sono stati raccolti e posti in terrario per ulteriori studi.

Il campione, posto a nord-ovest, sembra appartenere alla zona attualmente più popolata. La popolazione scende infatti in ragione di 1:3 nella parte estrema a sud-est. Complessivamente, quindi, possiamo stimare la popolazione di questa zona in circa 17700 esemplari tra vivi e morti. Una raccolta sulla stessa superficie campione, dopo dodici mesi, ha dato come risultato 52 nuovi esemplari morti ma, probabilmente a causa di un lungo periodo senza piogge, nessuna traccia a vista di coni di scavo nel terreno. La superficie dell'area in effetti sembrava totalmente spianata dai venti.

campione nord-ovestcampione sud-esttotali sulla zona
Morti1314413.973
Vivi3512   3.733
MEDIA872317.706


Abbiamo condotto indagini nella zona circostante ma non abbiamo trovato testimonianze valide sulle probabili cause di questo anomalo popolamento di H. melanostoma in Italia. La presenza di alcuni istituti di religiosi, nella zona sud-est dell'area in esame, ci fa pensare al probabile passaggio di una comunità religiosa di provenienza nord-africana presso questi istituti e, conseguentemente, una dispersione di uova o esemplari vivi nel suolo. Le interviste condotte in tal senso non hanno ancora dato risultati. Ci è stata poi categoricamente esclusa la presenza in loco, negli ultimi dieci anni, di gruppi di immigrati calndestini che potrebbero aver portato con se H. melanostoma come fonte di alimento proteico conservabile.

Una ulteriore riflessione riguarda la maggior presenza di esemplari nella zona nord-ovest rispetto alla zona sud-est. Si potrebbe ipotizzare, come già detto, un inizio della diffusione nei pressi degli istituti a sud-est e un progressivo e lento spostamento verso nord-ovest alla ricerca di un ambiente più adatto. Si potrebbe al contrario pensare ad un inizio diffusione nell'area a nord dove scorre un fiume che rende il suolo più umido e un successivo spostamento, senza successo, verso sud-est alla ricerca di condizioni di vita migliore.

Come si può notare sosteniamo la continua ricerca di un ambiente migliore da parte di H. melanostoma. Questa nostra opinione è motivata dai valori espressi nella tabella seguente. Gli esemplari italiani sono normalmente più grandi di quelli da noi esaminati per la Spagna e la Francia ma nel contempo con guscio più sottile. Questo sarebbe causato dalle caratteristiche del suolo di natura essenzialmente silicico-ferrosa. Si tratta infatti di sabbie marine sopra un substrato di tufo vulcanico dei Vulsini.

Una osservazione finale riguarda poi l'origine e la fine di questa colonia. Riteniamo che la presenza di pochi nicchi "calcinati" dal sole e di pochi frammenti di gusci distrutti dalle intemperie, facciano pensare ad un insediamento molto recente, nell'arco dei dieci anni massimo, e una probabile estinsione di questa colonia in pochi anni a causa della totale inadeguatezza dell'ambiente alle esigenze calciofile di H. melanostoma

valori medialtezzapesorapporto peso/altezza
Italia28,511,600,0561
Spagna28,162,370,0844
Francia27,052,470,0903